Esxence #24

La fiera Esxence ha aperto i battenti nel lontano 2009 e con il passare degli anni si è ampliata sempre più cambiando ad ogni edizione la venue.

​Quest’anno si è tenuta presso Allianz – MiCo Milano Convention Centre e, nonostante l’area fosse molto ampia, l’ultimo giorno aperto ai visitatori, gli operatori hanno dovuto bloccare le entrate per troppa affluenza.

Ovviamente questo ha creato malcontento da parte dei visitatori nonché futuri consumatori finali, l’altra faccia della medaglia invece è che gli espositori, i nasi creatori e gli operatori di settore erano stremati.

L’apertura al pubblico non selezionato ha portato a veri e proprio furti di flaconi, ci hanno confidato molti espositori e purtroppo questo ha creato qualche perplessità sulla gestione dell’evento.

La nostra speranza è che per la prossima edizione si trovi un equilibrio per entrambe le parti. #PEACE

Ma ora parliamo di cose BELLE e soprattutto PROFUMATE:

in questa edizione mi hanno colpito tre brand che penso e spero vedremo crescere nei prossimi mesi:

 

RéSERVE EN AFRIQUE 1934, lo stand più elegante in assoluto, paragonabile ad un allestimento di alta gioielleria con delle fragranze moooolto bilanciate, soavi e accoglienti 10+

 

NATVM PARFVUM, si sono presentati con tre fragranze davvero molto interessanti! Avanti tutta!

PARFUM BURO, ho individuato tre fragranze interessanti: Butter me up, Quisas quisas quisas e Dare you dear me!/?

Il premio per lo stand più creativo va sicuramente : FUGAZZI

Hanno ricreato l’interno di una piscina, davvero super cool!

 

 

 

Il nostro amato Baruti ha presentato tre nuove fragranze, la più interessante? Hot Cotton

 

 

Tola ha presentato tre nuove fragranze, ho amato Osmin

 

 

Astrophil & Stella ha presentato due fragranze, la mia preferita Sweet Pulp

E voi? Cosa avete scovato in questa edizione di Esxence?

Stay Tuned!

Clara

 

 

 

 

 

 

I 5 profumi da uomo da regalare

Profumi da uomo da regalare

Non posso pensare ad un’occasione speciale senza immaginare il profumo di un’abbraccio, l’alone di personalità che emana dai corpi e raggiunge la nostra attenzione. Un’intreccio di ricordi, stimoli e, talvolta, sorprese. Quando dono una fragranza, provo sempre ad immaginare ad entrare in un personaggio, in un ruolo, come in uno spettacolo teatrale. Ad ogni profilo corrisponde una precisa firma olfattiva, come i personaggi di un libro, che tra azioni, pensieri, omissioni, tic e bizzarre abitudini, ci aiutano a tratteggiare e a prevedere i passi seguenti. Per primo mi piace pensare ad un uomo libero, con una mente svincolata e senza pregiudizi; vive il mondo reale e quello spirituale, allo stesso modo. Tantrico di Laboratorio Olfattivo parla proprio di questo: il sandalo e la sua cremosità sono accompagnati da una nota aromatica a quasi fumosa, rappresentata da salvia e ginepro. Un’atmosfera avvolgente vive e accompagna la superficie. Io lo uso regolarmente, lo definirei unisex.

Tantrico di Laboratorio olfattivo
Tantrico di Laboratorio olfattivo

Passiamo poi ad un profilo più modaiolo, una fragranza sofisticata: legno di cedro e incenso accompagnano una base calda di fava tonka, che dona una leggera dolcezza alla composizione. Aromatico, ma non verde, equilibrato, penso ad una sfumatura grigio scuro-blu, un’abito in fresco di lana. La nuova uscita di Bon Parfumeur è 603, adatto anche se non si conosce benissimo la persona a cui lo si regala. Ottimo rapporto qualità prezzo.

603 di Bon Parfumeur
603 di Bon Parfumeur

Nelle uscite del 2023 non possiamo tralascviare la rivisitazione di un grande classico, dove ananas succoso, legno di cedro e muschio vegetale creano una sinfonia sofisticata. Sto parlando di Hacivat X di Nishane, che aggiunge alla versione tradizionale (Hacivat) fiori d’arancio e lime. Il risultato è una maggiore verticalità, ma anche una dolcezza più aggraziata e sfaccettata. Una fragranza che si fa riconoscere, ma si adatta perfettamente ad un ragazzo giovane come ad un uomo maturo. Dedicato a chi già ama i profumi di nicchia, ad uno spirito attento, solare e ricercato, che ama la spensieratezza ma non va facilmente “fuori giri”.

Hacivat X di Nishane
Hacivat X di Nishane

Altra grande uscita del 2023 dal naso attento di Jérôme Epinette. Definire questa fragranza senza passare dalla materia a cui è ispirata mi risulta davvero difficile. Les Bains Guerbois sceglie di associare la fragranza  ad una ceramica grigio chiaro, materica e ricca di venature scure. Raku rappresenta bene la texture che lo ispira: la ceramica a suo modo fredda e lucida riporta all’ambroxan, il cui calore ambrato è reso polveroso e talcato dal legno di cedro (abbiamo capito che il legno di cedro mi piace, cosa ci posso fare). In apertura si sentono nitidamente una leggera nota di pepe e limone, che porta freschezza, ma se fosse solo questo Raku sarebbe un profumo elegante, frizzantino e talcato. E invece no. La parte fruttata e succosa del fico porta una dolcezza, che, insieme all’ambroxan, ci riporta al bello dei profumi nati dal trend BR540 (chi sa, sa), quel caramello brucicchiato, un po’ insolente e stimolante, che parla di qualcosa di diverso e innovativo. Che classe, che classe. Un grande profumo da donare ad un naso che ha già fatto i suoi primi passi nella profumeria, non perchè sia difficile, tutt’altro, ma perchè merita davvero di essere apprezzato in tutta la sua sofisticata delicatezza.

Raku di Les Bains Guerbois
Raku di Les Bains Guerbois

Cosa dire del quinto profumo da regalare ad un uomo a cui ho pensato. Una fusione resinosa, a tratti sfuggente e profonda che in AER No.3 Ambre trova una realizzazione davvero bella. Sto parlando di una fragranza ambrata, certamente, profonda grazie allo storace, ma anche confortevole: La Rosa damascena e il balsamo del Perù mi danno sempre una bella sensazione, fanno sentire che c’è piena armonia, come se alla prima vaporizzata partisse una sinfonia. Forse non la Cavalcata delle Valchirie, ma qualcosa di simile ed elegante. Chiaramente unisex, Ambre No. 3 è poetico, freddo e profondo, come una cavalcata nelle Highlands.

AER No.3 Ambre
AER No.3 Ambre

by Maria

Il magnetismo dell’oscurità

Tra bellezza e mistero, ecco la strega di Halloween

Ti sei mai chiesto il motivo del grande, enorme successo della festa di Halloween?

Il termine Halloween viene dall’inglese arcaico “hallow” che significa “santo”, quindi Hallows’eve è la festa del santo, che diventa poi Halloween per abbreviazione. Esattamente come in Italia, quindi, ma in Irlanda. Da qui si aggancia l’idea di morte, oscurità, enigma. Ma ancora nn abbiamo la risposta alla nostra domanda: quale può essere la ragione di questo successo?

Halloween, innanzitutto, aiuta i bambini ad esorcizzare e prendere confidenza con l’idea di morte. Giocare con il mostruoso e l’oscuro è un’esercizio pedagogico che avvicina pensieri lontani e minacciosi, rendendoli “a portata di mano”. Da qui, una serie di concetti si sbloccano a cascata: la paura, il mostruoso, il magico, l’ignoto, che ci accompagnano fino all’età adulta.

L’ignoto apre le porte di un antro oscuro, popolato di frasi non dette, di luci oblique e di contorni che sfuggono, e, proprio per questo, scatenano il loro magnetismo. Come un odore che avvicina, si fa sfiorare, ma sfugge alla vista, senso nominato della conoscenza, destinato alle certezze e alle rassicurazioni dello spirito. 

Il potere del magnetismo popola anche la stessa natura: sai a cosa serve un fiore? Esso permette alla pianta di sopravvivere e come lo fa? Seducendo gli insetti. Il profumo seduce, l’enigma attrae, nella dinamica tra luce e ombra, oscurità, disvelamento. Sboccia proprio qui un esile fiore notturno, solitario, protagonista e monarca della notte; forse non è per tutti, ma chi può avvicinarlo ne rimane stregato. Allo stesso modo il fascino è qualcosa che attrae, avvolge e avvicina, ma in fondo spaventa, perché lavora l’istinto e la razionalità che controlla e gestisce viene lasciata a tacere.  

Quanto la paura dell’attrazione smisurata possa essere minacciosa per la mente umana lo abbiamo imparato nel Medioevo, dove il terrore della fascinazione era tale da arrivare ad ardere in piazza ammalianti donne ribelli. La strega medievale aveva infatti una caratteristica molto chiara, che non era certamente la scopa, il cappello a punta o i bitorzoli sul naso: al contrario, era una donna dotata di una bellezza ammaliante, straordinaria, più intelligente della media e un potere seduttivo esagerato. Io mi immagino queste donne, innocenti bambine o matrone consapevoli, menti delicate e strateghe manipolatrici. 

Come non pensare al loro profumo. 

Nobile 1942 ci ha regalato una fragranza che parla di “una misteriosa capacità di conseguire effetti inconsueti e sconcertanti, non necessariamente per opera di magia vera e propria”. Malìa ci porta nella vita di una donna “che forse era solo troppo bella e intelligente per la sua epoca”, ma viene tacciata di stregoneria e condannata alla morte arsa sul rogo. L’unica persona che mostra un po’ di pietà per questa donna è il suo carnefice, offrendole una pozione narcotizzante come i suoi occhi. Pensiamo al seducente profumo di un osmanto sciropposo e fruttato accompagnato dall’apertura provocatoria di una maggiorana balsamica e penetrante. Il connubio tra il ponte e seducente osmanto, la maggiorana che inizialmente toglie riferimenti e riporta all’idea di spavento e paura, ricalca meravigliosamente l’immagine questa innocente strega bambina, potente ma inconsapevole. 

una tuberosa potente ed enigmatica

E se fosse sfuggita al rogo? Sarebbe potuta evolvere nella sue versione potente, deliziosa e additiva? Questa maturità di spirito non indossa più l’innocente osmanto, ma vede fiorire invece la regina della notte, con i suoi petali cerati e l’odore contrastante: canfora respingente e confettura di fragole dolce e ribollente. Troviamo le sensazioni di Tubereuse Criminelle di Serge Lutens, Baudelaire aveva ragione: bisogna restituire i fiori al male. Sui gambi alti talvolta anche più di un metro, i fiori di tuberosa emanano la loro fragranza in luoghi collocati in altezza. Come una lama sulla mola, lo zibetto aggiunge uno spigolo per affilare il suo splendore. Un profumo potente e spaventoso, che unisce una tuberosa meravigliosa e narcotica -la versione migliore di questo fiore che io abbia mai sentito- ad una miscela provocatoria di cumino e zibetto. L’apertura non è decisamente per beginners, ma il coraggioso che la accoglierà sulla pelle si ritroverà accompagnato da un floreale maestoso. 

una tuberosa verde e legnosa

Poi arriva il freddo, la strega acquisisce un gelo sepolcrale, non ne vuole sapere di urlare, ma arriva di notte, calma e silenziosa. Note verdi dalle erbe spontanee di un bosco selvaggio, angelica e semi di carota, si muovono su un silenzioso fondo nero e lucido come la bakelite: Nuit de Bakelite di Naomi Goodsir ha fatto il suo ingresso. Una miscela estremamente originale, intensa ma intima, può essere un lampo di luce nel buio, l’odore delle notti bianche di Dostoevskij. 

Quanto è importante la distribuzione di un brand?

Cari Refellers, ci sono sempre più brands sul mercato, questo è poco ma sicuro.

Da qualche anno il mondo della profumeria, sembra sempre più avvicinarsi al settore della moda. I lanci delle nuove fragranze sembrano seguire le stagionalità delle passerelle e, non appena si trova la fragranza “dell’ anno”, iniziano a comparire le copie delle copie.

Ma chiedo a voi cari Refellers, è questa la profumeria?

Negli ultimi anni molti brand considerati di nicchia, sono stati acquisti da grandi gruppi e la loro distribuzione, nonché  la loro reperibilità, è diventata molto semplice ed immediata.

La verità, spero converrete con me, è che il mondo del profumo è ricerca, ricerca del proprio IO attraverso un profumo. Trovare la propria identità attraverso una fragranze non è semplice, ci vuole tempo, coraggio e molta flessibilità mentale.

Qualche settimana fa abbiamo avuto modo di provare dei brand davvero interessati distribuiti da Essenses Company.

Un contenitori di fragranze audaci, indipendenti e concettuali.

Jovoy, un marchio sofisticato, elegante, quasi di altri tempi. Il mio preferito? 21 Conduit St. 

 

Fragrance du Bois, profumi intensi, persistenti, da scia ma non sfacciati. Il mio preferito? Oud orange.

 

Stephane Humbert Lucas, packaging e flaconi da urlo, fragranze intense e sofisticate. Molto interessante Soleil de Jeddah

 

 

Cosa dire poi di Omanluxury  ed il suo Royal Incense? Un incenso avvolgente, pieno e corposo

 

 

Poi c’è Jeroboam con il suo Gozo, Aedes de Venustas, Heeley, Marie Jeanne, Eau d’Italie, Altaia e l’ultimo arrivato Byron.

 

Un inno alla libertà, all’unicità e alla ricerca  di se stessi attraverso il Re Profumo.

 

Pitti Fragranze 2023 – la mia TOP 10

Pitti Fragranze

Arrivata alla #StazioneLeopolda, il tempo sembra prendere un’altro ritmo.

Una volta entrata, lo sguardo scorre velocemente tra gli stand, i battiti iniziano a salire ed i minuti corrono veloci.

La mente inizia a lavorare per scompartimenti chiusi: quel brand lo conosco, quello no, quello devo sentirlo.

La voglia di annusare inizia a salire, così inizio a stringere mani, a chiedere informazioni e nello stesso istante, in maniera inconscia, inizia la ricerca per i top brands 2023.

Ci sono marchi che mi hanno colpito per la loro comunicazione, altri per le fragranze eccentriche, altri ancora per la loro concentrazione e innovazione.

BORNTOSTANDOUT, per esempio, mi ha colpito per la comunicazione graffiante che contraddistingue lo stile coreano, le fragranze sono molto giuste, la mia preferita: Drunk Saffron.

COQUET VAUDOU totally Berlin style, due fragranze carnali e seducenti proposte in micro contenitori di ceramica e venduti in un kit handmade.

GRAMMATIK DRAMMATIK packaging fluo, comunicazione molto accattivante e nomi super eye catcher: “sleeping with someone new to get over sn ex“.

VERSATILE PARIS idea cuty, perfetta come regalo, profumi in olio, mio prefe: croissant e caffè.

Ma passiamo al brand che più mi ha fatto innamorare, non lo avevo notato subito: bottiglie semplici, etichette minimal, comunicazione pulita. E’ proprio qui che parlano le fragranze, anzi direi che urlano!

Baruti

Sto parlando di BARUTI: fragranze che rispecchiano la natura delle materie prime, pulite, lineari, studiate a tavolino e super persistenti. Difficile dirvi quale mi sia piaciuto di più perché sono davvero pazzesche! Avete presente il profumo che sentite quando entrate da un fiorista? Tindrer è la risposta. Il the Chai con latte? Ecco, l’ha riprodotto perfettamente. Un bellissimo tiglio in fiore? Ecco a voi Onderai de Linde.

Svelato il primo in assoluto ecco le altre fragranze che mi hanno fatto battere il cuore:

TOP 10 PITTI #23

  1. EPHEMERAL: DYADIC
  2. MOTH AND RABBIT: DOLLS-SINGLE MAN-BLOW UP
  3. MARCOCCIA: WILD FIELD-CLOUD
  4. BINET PAPILLON: 10-12-21
  5. MILLER HARRIS: BLACK DATURA
  6. OHTOP: I HATE ROSE
  7. NISSABA
  8. D’ORSAY: E.Q.
  9. GEICHER: NAJJAR
  10. AURA OF KAZAKHSTAN: 7

E voi? Come avete vissuto questa fantastica edizione del Pitti Fragranze?

See you next time!

Clara