Best perfumes 2023, vol.3. Rose ambrate e fiori inesistenti

bestof2023 vol.3

Potrebbe essere il capitolo finale di una saga lunga 12 mesi? Ancora non lo so, ma questo sguardo retrospettivo al 2023 inizia a farmi sorridere. Mancano all’appello due rose calde e misteriose, due ambrati notturni e profondi e lui. Era una strana e tiepida giornata di Novembre, io puntavo il mio compleanno come il felino la preda, quel passo lento e attento, i muscoli soffici ma elettrici nello scatto. Quella data di Novembre ha per me ancora il peso della gioia il volume delle emozioni lievi: è uno dei pochi giorni dell’anno in cui godo dello scorrere lieve del tempo. Percorro le vie di una bellissima e accogliente Bologna, finché lo trovo: una bella vetrina, il neon rosa e uno specchio antico dalla cornice dorata. Lo cercavo da tempo questo negozio pieno di passione, dove ho trovato una linea di fragranze che pensavo non fosse distribuita in Italia. Entro forzando l’arroganza curiosa che mi invade nelle profumerie, attendo poco, in punta di piedi, in silenzio. Li sento tutti: una bella rosa fruttata, quel lillà ambrato da battere il cuore, l’incenso mistico e resinoso. Poi lui: un fiore bianco che non esiste, ha sfumature verdi, lattiginose, incandescenti, cremose. Jade Vines di Regime des Fleurs è diventato inaspettatamente uno dei miei profumi preferiti in assoluto. Quella gardenia soffice e lo zenzero piccante, lo yuzu è così bello vicino al legno di cedro. Un profumo bellissimo, lo sto molto amando e penso che sia un evergreen, risplende in ogni stagione.

Jade Vines di Regime des Fleurs
Jade Vines di Regime des Fleurs

Sai che esistono alcune rose che vengono coltivate solo in un luogo del pianeta? La Rosa del Marocco mi ha sempre affascinato anche per questo. Un fiore estremamente fruttato, accompagnato ad altre quattro note che emergono in modo molto chiaro. Decisamente legnosa e aromatica Rose de Jamal di Les Indemodables è luminosa e profonda allo stesso tempo, lavanda e menta le danno respiro e c’è un cristallino legno di cedro a completare la composizione. Una fragranza trasversale che trova sempre il suo equilibrio sia con temperature calde che fredde. Bellissima.

ROSE DE JAMAL Les Indemodables
ROSE DE JAMAL Les Indemodables

Poi ci sono le rose bohémienne, che parlano di sole che tramonta, lo sguardo scruta, e le acque si avvicinano ai piedi, li sfiorano. Sono fredde, cristalline e limitate da bordi definiti : Amnesia Rose sembra essere emersa dia un piccolo lago, nel mezzo di una radura, quelle perle dell’escursionismo che conoscono in pochi. L’incenso è spento e umido, le rose aperte, quasi sfiorite, si spetalano sullo specchio d’acqua reso traslucido dal pepe rosa, protagonista dell’apertura. IL patchouli vive in un’equilibrio austero in cui oud e sandalo danzano in un gioco saturnino di controllo e fiducia.

Amnesia Rose di Aedes de Venustas
Amnesia Rose di Aedes de Venustas

Finiamo che è quasi Natale. Passi una vita a dirti che “tu sei una da fiori bianchi”, ma poi arrivano i velluti, il -quasi-freddo, la solennità delle cene e delle cerimonie religiose, la voglia di abbracciarsi. E finalmente il clima giusto per profumi ambrati, resinosi, vanigliati. Taklamakan  di Stephan Humbert Lucas è un viaggio verso un’atmosfera calda, un patchouli che trova morbidezza nella vaniglia fumosa e profondità in un bellissimo incenso. Il cisto labdano e il bergamotto aprono il respiro appena vaporizzato, ispiro luce. L’iris c’è e si sente, perché Taklamakan è sempre polveroso, mai aggressivo, sempre confortante e comprensivo. Un profumo veramente bello, che ci fa notare senza essere mai fuori luogo.

Taklamakan di Stephan Humbert Lucas
Taklamakan di Stephan Humbert Lucas

E qui cambiamo pianeta. O meglio, mutiamo la nostra dimensione, come entrare in un film psichedelico, inquietante e additivo, in cui non hai coscienza della realtà e dell’immaginazione, Tutto si fonde, la paura immobilizza e ottunde i sensi, la magia li spinge in un caleidoscopio di desiderio, timore, passione e godimento. Criying of Evil di SHL non ha mezze misure. Non ha zone grigie. Non ammette esitazioni. Come un tapis volant  di cuoio ambrato, olibano e patchouli ti trascina in un volo immersivo in te stesso e nei desideri di cui non puoi parlare. O pensi di non poterlo fare. Lo vaporizzi e arriva uno schiaffo di frutti rossi, violetta e tuberosa: in pochi secondi ti dice chiaramente che non è una fragranza per timidi. Ma se ami i caratteri complessi, lascia spazio a un cuore iperseducente di sandalo, rosa e cuoio, uno dei più caldi e avvolgenti che abbia mai sentito -fatta eccezione per Amber Aoud di Roja che CIAO. CoE è un grande, immenso ambrato, che ti porta via. Un profumo decisamente protagonista, che può essere non solo il taglio brillante della tua personalità, ma anche la maschera che scegli di indossare. Uno, nessuno, centomila.

Crying of Evil di Stephan Humbert Lucas
Crying of Evil di Stephan Humbert Lucas

 

Best perfumes 2023, vol.2 Muschiati sulle ali, legni profondi e atmosfere autunnali

Best perfumes 2023, vol.2

Siamo al 20 di Agosto, il mare è alle spalle, supero il casello di Bergamo. Tutto è fermo, immobile in un istante perenne di asfalto bollente. Scappo. Non posso. Forse sì. Aspetto e penso, quella fragranza luminosa, ricca, muschiata e brillante che ho sentito a Verona. Ha il nome dell’opera, una grande opera Lirica. C’è della calendula, o era forse tagete. Grande equilibrio e altissima qualità delle materie prime, si sente chiaramente. Apre il negozio e mi fiondo a risentirla: sarà un doppione? Ne ho già una simile? La mente si affolla di pensieri, ma Ferragosto è passato e Madame Butterfly II di Senyoko torna a casa con me, non si discute. Ho amato l’apertura affidata a pepe rosa e angelica, una nota erbacea che mi trasmette la sensazione di una selvaticità bella, indolente, ribelle quasi. L’ho amata in Nuit de Bakelite di Naomi Goodsir e la amo qui. In questo caso, però, è come un’animo turbolento ma maturo e intelligente, che sa venire a patti con la realtà, sa comportarsi, sa essere talcato e avvolgente, senza perdere la sua natura anticonformista. Come un bambino che non smette di divincolarsi alle regole.

Madame Butterfly II di Senyoko
Madame Butterfly II di Senyoko

Potrei passare ore ad indagare l’evoluzione di questa fragranza, ma il tempo scorre e ritrovo altre gemme sul mio cammino. Alcune di queste hanno come protagonista un legno sofisticato e a suo modo acidulo, erbaceo. Il vetiver è uno dei protagonisti di almeno due fragranze maschili davvero belle, che mi viene voglia di sentire sulla mia pelle. Encelade di Marc-Antoine Barrois e Cuir Pampas di FrassaiEntrambe erbacee ma leggermente fruttate e terrose: in Encelade emerge anche la fava tonka soffice e cremosa, mentre in Cuir Pampas la vaporizzata è spinta da una base di suede e ambra, che non copre mai l’armonia di lampone e timo. Entrambe mi portano fuori dalla città, dal mondo urbano, camminano a passo deciso in una dimensione vegetale, libera e armoniosa. Profumo da vero dandy o da donna amazzone del spirito, libera a cavalcare in una sera d’estate.

Cuir Pampas di Frassai
Cuir Pampas di Frassai
Encelade di Marc-Antoine Barrois
Encelade di Marc-Antoine Barrois

Siamo già a Settembre e ci avviciniamo al cuore pulsante degli shock olfattivi di questa stagione 2023. Pitti Fragranze, Clara va e mi invia foto, resoconti e impressioni. Torna a Bergamo e “ho un Discovery set che devi assolutamente sentire”. Se lei ne è entusiasta, deve valerne davvero la pena, mi dico. Sento altri brand, tutti interessanti devo ammettere, poi arrivo a lui. Una scatola nera, si apre a libro, e nasconde tra le righe scure una decina di campioni: “ti ho messo i miei preferiti a destra”, dice. Ovviamente parto da destra. Il resto è diventato parte di me, come le sfaccettature di un carattere inquieto. Perverso e Berlin im Winter di Baruti trasmettono un messaggio di sano ottimismo, ma non quello della spensieratezza infantile: sono entrambi profumi maturi, consapevoli, portano luce e ombra.

Berlin im Winter mi riporta ad un autunno fresco e quieto, quello in cui accendi la legna nel camino, ma più per sentirne il profumo e godere delle fiamme. Un profumo fruttato che ti restituisce una sensazione naturale, autentica, assolutamente reale. Una bellissima prugna e la foglia di ribes si accordano con il lentisco -marchio di fabbrica della collezione- e una nota ambrata resinosa che giace sul fondo. La piramide non ha un’evoluzione statica, è un continuo riassestarsi dell’equilibrio tra queste note, che si alternano in una danza fiduciosa. L’ho ribattezzato “il profumo dell’ottimismo“.

Berlin im winter di Baruti
Berlin im winter di Baruti

E poi arriva Perverso, che ti taglia le gambe. Ti abbassa le difese immunitarie. Non puoi resistere perché è semplicemente più forte di te. Perverso è deciso, seducente, mai banale; tu puoi provarci, puoi anche aspettare mesi prima di portartelo a casa, ma sai già dal primissimo istante che lui arriverà. Non è che lo scegli, lui si prende un posto nel tuo cuore, punto e basta. Sceglie la sua sedia preferita e la usa, poi ti guarda, ti sorride e tu non hai il coraggio di dirgli niente. Perché? Perché di sì. L’alternativa e odiarlo, decisamente. Ci puoi sentire la muffa, l’odore delle damigiane vuote, la decadenza di un tabacco secco. Può sembrarti arrogante, pungente, aggressivo e a tratti rude, molto probabilmente perché lo è. Ma io lo amo follemente proprio per questo: perché arriva e non chiede permesso, ma non avrò mai la forza di mandarlo via, non allontanerò mai quel mix irriverente di tabacco secco, nocciola, fico e ambra grigia. Poi si sa, a me piacciono i profumi insolenti, quinti tant’è. Solo per nasi indecenti.

Perverso di Baruti
Perverso di Baruti