Metamorphosis, Esxence 2024

Metamorfosi

Everything, everyone is the metamorphosis of something else. Inhale the origin, feel the growth, the evolution. everything is meant to change. Esxence ha voluto portarci a riflettere sull’idea di evoluzione, concetto caro a natura e profumeria. Ma non è semplice cambiamento, è metamorfosi: trasformazione di un essere o di un oggetto in un altro di natura diversa, come elemento tipico di racconti mitologici o di fantasia, spesso consacrati in opere letterarie, specialmente del mondo classico. La metamorfosi ci porta all’idea di cambiare la nostra natura, a differenza dell’evoluzione, che è mutazione adattata ai condizionamenti. Ci sono almeno due tipologie di metamorfosi, ascendente o discendente, a seconda che rappresenti un premio o una punizione, ma l’aspetto che più affascina è che il cambiamento di forma fisica sembra non intaccare la personalità profonda, che rimane pressoché immutata. Entriamo, così, dall’ingresso principale nel mondo della profumeria contemporanea e della passione che trasuda dalla nostra pelle: ogni profumo, ciascun flacone eroga una potenziale metamorfosi. Esattamente il modo in cui ti senti o ti vuoi sentire. In un istante. Vite che non puoi vivere, misure esponenziali di emozioni che invadono, ogni fragranza è una maschera da indossare, o un biglietto da visita percettivo che scegli di presentare. E così, esattamente come sei tu, sarà il tuo rapporto con i profumi: chi ne ha uno per tutta la vita, saldo, profondo e costante; chi sperimenta continuamente, mai pago e sempre alla ricerca.

Almeno tre fragranze, forse quattro, portano questa idea di trasformazione, che a volte è natura, altre è sintesi, artificio alieno.

FUNDAMENTAL di Rubini. Naso: Cristiano Canali.

Una fragranza che non si riesce a definire in modo univoco. L’apertura è aggraziata e frizzante, si sente chiaramente un accordo agrumato molto bello, mandarino, forse arancia e una nota verde che potrebbe sembrare lime. Il cuore e le caratteristiche distintive sono senza dubbio una bella parte fruttata, leggermente acidula, che è accompagnata dalla cera d’api. Nessuna delle note appare distinta, ma si fondono in un insieme elegante, appoggiato su qualcosa di cremoso, quasi materico, dalla piramide dichiarata potrebbe essere burro d’iris, o qualcosa di simile. Un insieme davvero ben fatto, dolce, scioglievole, con un bellissimo drydown. Senza dubbio un fragranza che acquisterò.

Fundamental di Rubini
Fundamental di Rubini

SONG FOR A WANDERER di Azman. Naso Christian Carbonnel.

E dopo aver messo le fondamenta con una fragranza complessa e lieve, elegante e bilanciata, arriva lui. Un bellissimo ed essenziale flacone con una “v” rovesciata e un liquido verde luminoso. La canzone per un vagabondo, e lo senti tutto questo desiderio nomade e grato di un’anima che viaggia e passa per una natura potenziata, dove la terra umida –Bat di Zoologist ti ricordiamo, amico mio-  incontra l’innato ottimismo di frutti maturi, succosi, generosi -leggi lampone e frutto della passione. La nota di tagete si sposa molto bene con la parte fruttata, a cui è dedicato il cuore della fragranza. Si apre il sipario con questa meraviglia vegetale, frizzante e bagnata, aggraziata di bergamotto e fiori di arancio, entrambi appena percepibili. Ma non è tutto qui. La scena è di un fondo terroso, nutriente e primitivo di muschio vegetale e geosmina, sostenuti da un velo di oud e patchouli che danno calore e corpo alla composizione. Lavanda e gelsomino, con quella sensazione cristallina, pulita e a tratti saponosa fanno sembrare alla tua portata questa foresta esponenziale. Non so se si sia capito: queste due fragranze sono state davvero un coup au cœur.

Song for a wanderer by Azman
Song for a wanderer by Azman

ANGELS’POWDER di Born to stand out.

Adesso entriamo nell’altro mondo, quello fatto di artifici, nel circo di percezioni innaturali che ti fanno socchiudere la mandibola. Lo zucchero bianco, raffinato, gommato in un marshmallow che ti ci si tinge sulle dita, si fonde con la vernice bianca delle unghie. Una bomba spregiudicata, che non ha paura di ridere e creare sgomento. Ti aspettavi l’aurea talcata di un angelo? Indirizzo sbagliato.  Questa è la creatura sregolata di un desiderio non detto, affannosamente abbandonato nella scatola dei giochi d’ infanzia. Ma quelle dita appiccicose tornano con uno sguardo obliquo e invitante, ti si sciolgono sulle labbra. Nel pieno di rave simbolico, smaltato e sintetico. Pensi sia esagerato? Non lo è. Trova il suo luogo sulla pelle con candore, quasi educato. La nota smalto porta freschezza, spezza il basso continuo del Cotton Candy e lo rende insolitamente saponoso. Provare per credere.

Angel's Powder di Born to stand out
Angel’s Powder di Born to stand out

 

by Maria

 

Best perfumes 2023, vol.3. Rose ambrate e fiori inesistenti

bestof2023 vol.3

Potrebbe essere il capitolo finale di una saga lunga 12 mesi? Ancora non lo so, ma questo sguardo retrospettivo al 2023 inizia a farmi sorridere. Mancano all’appello due rose calde e misteriose, due ambrati notturni e profondi e lui. Era una strana e tiepida giornata di Novembre, io puntavo il mio compleanno come il felino la preda, quel passo lento e attento, i muscoli soffici ma elettrici nello scatto. Quella data di Novembre ha per me ancora il peso della gioia il volume delle emozioni lievi: è uno dei pochi giorni dell’anno in cui godo dello scorrere lieve del tempo. Percorro le vie di una bellissima e accogliente Bologna, finché lo trovo: una bella vetrina, il neon rosa e uno specchio antico dalla cornice dorata. Lo cercavo da tempo questo negozio pieno di passione, dove ho trovato una linea di fragranze che pensavo non fosse distribuita in Italia. Entro forzando l’arroganza curiosa che mi invade nelle profumerie, attendo poco, in punta di piedi, in silenzio. Li sento tutti: una bella rosa fruttata, quel lillà ambrato da battere il cuore, l’incenso mistico e resinoso. Poi lui: un fiore bianco che non esiste, ha sfumature verdi, lattiginose, incandescenti, cremose. Jade Vines di Regime des Fleurs è diventato inaspettatamente uno dei miei profumi preferiti in assoluto. Quella gardenia soffice e lo zenzero piccante, lo yuzu è così bello vicino al legno di cedro. Un profumo bellissimo, lo sto molto amando e penso che sia un evergreen, risplende in ogni stagione.

Jade Vines di Regime des Fleurs
Jade Vines di Regime des Fleurs

Sai che esistono alcune rose che vengono coltivate solo in un luogo del pianeta? La Rosa del Marocco mi ha sempre affascinato anche per questo. Un fiore estremamente fruttato, accompagnato ad altre quattro note che emergono in modo molto chiaro. Decisamente legnosa e aromatica Rose de Jamal di Les Indemodables è luminosa e profonda allo stesso tempo, lavanda e menta le danno respiro e c’è un cristallino legno di cedro a completare la composizione. Una fragranza trasversale che trova sempre il suo equilibrio sia con temperature calde che fredde. Bellissima.

ROSE DE JAMAL Les Indemodables
ROSE DE JAMAL Les Indemodables

Poi ci sono le rose bohémienne, che parlano di sole che tramonta, lo sguardo scruta, e le acque si avvicinano ai piedi, li sfiorano. Sono fredde, cristalline e limitate da bordi definiti : Amnesia Rose sembra essere emersa dia un piccolo lago, nel mezzo di una radura, quelle perle dell’escursionismo che conoscono in pochi. L’incenso è spento e umido, le rose aperte, quasi sfiorite, si spetalano sullo specchio d’acqua reso traslucido dal pepe rosa, protagonista dell’apertura. IL patchouli vive in un’equilibrio austero in cui oud e sandalo danzano in un gioco saturnino di controllo e fiducia.

Amnesia Rose di Aedes de Venustas
Amnesia Rose di Aedes de Venustas

Finiamo che è quasi Natale. Passi una vita a dirti che “tu sei una da fiori bianchi”, ma poi arrivano i velluti, il -quasi-freddo, la solennità delle cene e delle cerimonie religiose, la voglia di abbracciarsi. E finalmente il clima giusto per profumi ambrati, resinosi, vanigliati. Taklamakan  di Stephan Humbert Lucas è un viaggio verso un’atmosfera calda, un patchouli che trova morbidezza nella vaniglia fumosa e profondità in un bellissimo incenso. Il cisto labdano e il bergamotto aprono il respiro appena vaporizzato, ispiro luce. L’iris c’è e si sente, perché Taklamakan è sempre polveroso, mai aggressivo, sempre confortante e comprensivo. Un profumo veramente bello, che ci fa notare senza essere mai fuori luogo.

Taklamakan di Stephan Humbert Lucas
Taklamakan di Stephan Humbert Lucas

E qui cambiamo pianeta. O meglio, mutiamo la nostra dimensione, come entrare in un film psichedelico, inquietante e additivo, in cui non hai coscienza della realtà e dell’immaginazione, Tutto si fonde, la paura immobilizza e ottunde i sensi, la magia li spinge in un caleidoscopio di desiderio, timore, passione e godimento. Criying of Evil di SHL non ha mezze misure. Non ha zone grigie. Non ammette esitazioni. Come un tapis volant  di cuoio ambrato, olibano e patchouli ti trascina in un volo immersivo in te stesso e nei desideri di cui non puoi parlare. O pensi di non poterlo fare. Lo vaporizzi e arriva uno schiaffo di frutti rossi, violetta e tuberosa: in pochi secondi ti dice chiaramente che non è una fragranza per timidi. Ma se ami i caratteri complessi, lascia spazio a un cuore iperseducente di sandalo, rosa e cuoio, uno dei più caldi e avvolgenti che abbia mai sentito -fatta eccezione per Amber Aoud di Roja che CIAO. CoE è un grande, immenso ambrato, che ti porta via. Un profumo decisamente protagonista, che può essere non solo il taglio brillante della tua personalità, ma anche la maschera che scegli di indossare. Uno, nessuno, centomila.

Crying of Evil di Stephan Humbert Lucas
Crying of Evil di Stephan Humbert Lucas

 

Best perfumes 2023, vol.2 Muschiati sulle ali, legni profondi e atmosfere autunnali

Best perfumes 2023, vol.2

Siamo al 20 di Agosto, il mare è alle spalle, supero il casello di Bergamo. Tutto è fermo, immobile in un istante perenne di asfalto bollente. Scappo. Non posso. Forse sì. Aspetto e penso, quella fragranza luminosa, ricca, muschiata e brillante che ho sentito a Verona. Ha il nome dell’opera, una grande opera Lirica. C’è della calendula, o era forse tagete. Grande equilibrio e altissima qualità delle materie prime, si sente chiaramente. Apre il negozio e mi fiondo a risentirla: sarà un doppione? Ne ho già una simile? La mente si affolla di pensieri, ma Ferragosto è passato e Madame Butterfly II di Senyoko torna a casa con me, non si discute. Ho amato l’apertura affidata a pepe rosa e angelica, una nota erbacea che mi trasmette la sensazione di una selvaticità bella, indolente, ribelle quasi. L’ho amata in Nuit de Bakelite di Naomi Goodsir e la amo qui. In questo caso, però, è come un’animo turbolento ma maturo e intelligente, che sa venire a patti con la realtà, sa comportarsi, sa essere talcato e avvolgente, senza perdere la sua natura anticonformista. Come un bambino che non smette di divincolarsi alle regole.

Madame Butterfly II di Senyoko
Madame Butterfly II di Senyoko

Potrei passare ore ad indagare l’evoluzione di questa fragranza, ma il tempo scorre e ritrovo altre gemme sul mio cammino. Alcune di queste hanno come protagonista un legno sofisticato e a suo modo acidulo, erbaceo. Il vetiver è uno dei protagonisti di almeno due fragranze maschili davvero belle, che mi viene voglia di sentire sulla mia pelle. Encelade di Marc-Antoine Barrois e Cuir Pampas di FrassaiEntrambe erbacee ma leggermente fruttate e terrose: in Encelade emerge anche la fava tonka soffice e cremosa, mentre in Cuir Pampas la vaporizzata è spinta da una base di suede e ambra, che non copre mai l’armonia di lampone e timo. Entrambe mi portano fuori dalla città, dal mondo urbano, camminano a passo deciso in una dimensione vegetale, libera e armoniosa. Profumo da vero dandy o da donna amazzone del spirito, libera a cavalcare in una sera d’estate.

Cuir Pampas di Frassai
Cuir Pampas di Frassai
Encelade di Marc-Antoine Barrois
Encelade di Marc-Antoine Barrois

Siamo già a Settembre e ci avviciniamo al cuore pulsante degli shock olfattivi di questa stagione 2023. Pitti Fragranze, Clara va e mi invia foto, resoconti e impressioni. Torna a Bergamo e “ho un Discovery set che devi assolutamente sentire”. Se lei ne è entusiasta, deve valerne davvero la pena, mi dico. Sento altri brand, tutti interessanti devo ammettere, poi arrivo a lui. Una scatola nera, si apre a libro, e nasconde tra le righe scure una decina di campioni: “ti ho messo i miei preferiti a destra”, dice. Ovviamente parto da destra. Il resto è diventato parte di me, come le sfaccettature di un carattere inquieto. Perverso e Berlin im Winter di Baruti trasmettono un messaggio di sano ottimismo, ma non quello della spensieratezza infantile: sono entrambi profumi maturi, consapevoli, portano luce e ombra.

Berlin im Winter mi riporta ad un autunno fresco e quieto, quello in cui accendi la legna nel camino, ma più per sentirne il profumo e godere delle fiamme. Un profumo fruttato che ti restituisce una sensazione naturale, autentica, assolutamente reale. Una bellissima prugna e la foglia di ribes si accordano con il lentisco -marchio di fabbrica della collezione- e una nota ambrata resinosa che giace sul fondo. La piramide non ha un’evoluzione statica, è un continuo riassestarsi dell’equilibrio tra queste note, che si alternano in una danza fiduciosa. L’ho ribattezzato “il profumo dell’ottimismo“.

Berlin im winter di Baruti
Berlin im winter di Baruti

E poi arriva Perverso, che ti taglia le gambe. Ti abbassa le difese immunitarie. Non puoi resistere perché è semplicemente più forte di te. Perverso è deciso, seducente, mai banale; tu puoi provarci, puoi anche aspettare mesi prima di portartelo a casa, ma sai già dal primissimo istante che lui arriverà. Non è che lo scegli, lui si prende un posto nel tuo cuore, punto e basta. Sceglie la sua sedia preferita e la usa, poi ti guarda, ti sorride e tu non hai il coraggio di dirgli niente. Perché? Perché di sì. L’alternativa e odiarlo, decisamente. Ci puoi sentire la muffa, l’odore delle damigiane vuote, la decadenza di un tabacco secco. Può sembrarti arrogante, pungente, aggressivo e a tratti rude, molto probabilmente perché lo è. Ma io lo amo follemente proprio per questo: perché arriva e non chiede permesso, ma non avrò mai la forza di mandarlo via, non allontanerò mai quel mix irriverente di tabacco secco, nocciola, fico e ambra grigia. Poi si sa, a me piacciono i profumi insolenti, quinti tant’è. Solo per nasi indecenti.

Perverso di Baruti
Perverso di Baruti

 

Best perfumes 2023, vol.I

Best 2023, vol. 1

Sono per natura predisposta a dimenticare. Non ricordo precisamente quasi nessuno dei film che ho visto, i libri che ho letto diventano pagina bianca, e i corsi che ho svolto in breve tempo diventano polvere in una valigia vuota. Lo sguardo sempre rivolto avanti, al passo che segue, a quello che manca, al luogo dove non sono arrivata. Ma cosa si fa a fine anno? Resoconti, punti della situazione, caroselli di immagini già viste, di risate svanite e appuntamenti passati. Perché quello che deve restare riposa in fondo, fa parte delle cellule ormai e non ha bisogno d’altro. Non fa esattamente parte del mio istinto la lista dei “migliori X-Y-Z” del 20XX, non amo le liste e gli elenchi. Ma per scrivere questo articolo ho riguardato tutte le foto del 2023, dal 1 Gennaio ad oggi, convinta di non trovare granché. Qualcosa però è successo: scorrendo le immagini, ripercorrendo le playlist di Spotify ho riavvertito vivide alcune sensazioni, sempre nella versione opaca e polverosa che il tempo trascorso ha depositato, ma le ho trovate. Da qui, ho risentito alcuni odori, che come tagli nel tempo hanno fermato le lancette in una densità amorosa. Gli istanti esatti in cui me ne sono innamorata, riesco a ripercorrerli uno per uno in questa infinita love story a puntate che è l’ossessione olfattiva. Ed eccoci qui, alla fine della Season 23.

Siamo a Gennaio e mi arriva sotto il naso un mix godurioso e frizzante, potentissimo: un cuore gourmand di nocciola, cremoso di zafferano, si unisce a mandarino e gelsomino. Una fragranza decisamente gioiosa, luminosa, che parla chiaramente dellajoie de vivre.  Indossata poche volte da una persona come me che indaga, riflette, approfondisce e raramente ha momenti di gioiosa distensione al mondo, ma ogni volta è un grandissimo attimo: quando vaporizzo Tempfluo Nishane tutto si tinge di un’aura calda e colorata di un rosso vermiglio. La mia scelta della Time Capsule Collection Nishane, insieme a Tero.

A Febbraio c’è ora aria di primavera, galoppa il desiderio di fiori cristallini e succosi, maturi e inebrianti: Maria, è arrivato il suo momento. Inizio con un campioncino, o meglio, vado dove posso sentire la fragranza e chiedo di poterla vaporizzare sulle braccia. Torno a casa e un’amico con gli occhi sbarrati mi chiede: che profumi indossi? È incredibile! Una tale reazione ferma la mia attenzione come un occhio di buio nel buio del teatro: porto infatti sulla pelle una delle riproduzioni più fedeli della tuberosa che io avessi mai sentito. Così il giorno dopo torno e mi porto a casa il flacone intero. Inutile dire che Durga di DS&Durga è e resterà sempre uno dei floreali bianchi acquatici più sensazionale che abbia mai sentito. Talcato, acquatico, dolce, mi fa pensare al vapore e ai petali spessi di una tuberosa. Ha qualcosa di talcato, di dolce, come un fiore coraggioso che galleggia sull’acqua. È amore.

Durga di DS&Durga
Durga di DS&Durga

I fiori bianchi sono una mia grande passione, soprattutto quando incontrano note profonde resinose, ambrate. La delicatissima e verde coppa di mughetto, resa più dolce del solito dall’hedione, è accompagnata da una leggera scorza di bergamotto. Mamma che buono, che classe. Così, dopo giorni passati a goderlo, a viverlo, nella sua sottile eleganza, Convalia di FumparFum entra a pieno titolo nella mia collezione personale.

Convalia di FumparFum
Convalia di FumparFum

Nel frattempo la temperatura si alza e viene voglia di essere avvolti da qualcosa di diverso. Cercavo una stessa forza balsamica potente, ma declinata in modi diversi. In almeno tre crush olfattive estive ritrovo infatti le declinazioni balsamiche della rosa. Il portabandiera di questa categoria fa parte della collezione la Botanique di un brand che mi sta molto a cuore, forse perché mi ricorda le ore che spendevo in un piccolo ma bellissimo negozio ai tempi dell’università. In questa versione, l’eucalipto apre la strada alla rosa, la rinfresca, sventaglia di brezza gelida un fondo legnoso e avvolgente. Sì, è cashmeran, che poesia. Abyssae ha una durata moderata, ma la composizione vale decisamente la pena. Stupenda rosa balsamica numero uno della collezione.

Abyssae 33 L'Artisan Parfumeur
Abyssae 33 L’Artisan Parfumeur

Ma non è finita. La vibrazione eterea di questo fiore nobile non mi abbandona, ma mi attrae attraverso almeno altre due fragranze. Una è uscita addirittura nel 2013, mi sono chiesta dove è stata nascosta in tutti questi anni. Partiamo da quella meno insolente, la più educata, mi fa pensare a una ragazza che danza. Il cuore batte di un connubio bello e luminoso di fiori primaverili: immagina i boccioli delicati e giovani di freesia e il mughetto, resi leggermente polverosi da iris ed eliotropio. Misk Begum di Tola è sensuale, ma non vuole essere seducente, ha un’energia inconsapevole, vive di grande bellezza, ma senza saperlo, la lascia vivere libera, bella, trasparente e meravigliosamente ingenua. Quanto è bella l’estetica inconsapevole? È come l’età dell’innocenza che non viene interrotta, come uno specchio d’acqua in cui non cade niente e rispecchia la realtà come se fosse vera. L’acqua trasparente che vive solo di se stessa, senza rami, senza riflettere nulla. Poi c’è una bellissima rosa che da concretezza a questa luminosità, soprattutto perché si accorda con una goccia di legno di sandalo. Poetico.

 

Misk Begum di Tola
Misk Begum di Tola

Questo specchio d’acqua, però, incontra il tramonto. Sono le 18 di una giornata di fine estate, forse la stanchezza, forse le ore sulla coscienza, ma qualcosa inizia a muoversi. Nello secchio riflesso intravedi qualcosa: forse sei tu? O è l’immagine in cui vorresti ritrovarti? L’innocenza c’è, è li che ti guarda attraverso i petali di un nobile fiore di Grasse, ma inizia a guardarsi. L’ambizione, la rivalsa, l’aspettativa iniziano a fare parte della coscienza, che muta in qualcosa di nuovo. Le molecole sintetiche tagliano il velo di Maya, danno la possibilità di vedersi, e forse di amarsi. Il cashmeran incontra ambroxan e muscenone -Dio solo sa quanto io ami l’ambroxan. Musc Oli di Caron è stato proprio il crush che non mi aspettavo: l’ho sentito, non l’ho capito, l’ho sottovalutato, ma poi è arrivato per non andarsene più. Sensuale e seducente, questa volta sì, il fondo legnoso porta consapevolezza, e le molecole sintetiche fanno aumentare la marcia con arguzia, come il dono di un grande intuito. Certamente una delle pochissime formulazioni non esperidate che reggono perfettamente la sfida del grande grandissimo caldo estivo, Musc Oli è una delle poche che riesco ad indossare tutto l’anno: è sempre una scelta giusta.

Musc Oli di Caron
Musc Oli di Caron

 

Il magnetismo dell’oscurità

Tra bellezza e mistero, ecco la strega di Halloween

Ti sei mai chiesto il motivo del grande, enorme successo della festa di Halloween?

Il termine Halloween viene dall’inglese arcaico “hallow” che significa “santo”, quindi Hallows’eve è la festa del santo, che diventa poi Halloween per abbreviazione. Esattamente come in Italia, quindi, ma in Irlanda. Da qui si aggancia l’idea di morte, oscurità, enigma. Ma ancora nn abbiamo la risposta alla nostra domanda: quale può essere la ragione di questo successo?

Halloween, innanzitutto, aiuta i bambini ad esorcizzare e prendere confidenza con l’idea di morte. Giocare con il mostruoso e l’oscuro è un’esercizio pedagogico che avvicina pensieri lontani e minacciosi, rendendoli “a portata di mano”. Da qui, una serie di concetti si sbloccano a cascata: la paura, il mostruoso, il magico, l’ignoto, che ci accompagnano fino all’età adulta.

L’ignoto apre le porte di un antro oscuro, popolato di frasi non dette, di luci oblique e di contorni che sfuggono, e, proprio per questo, scatenano il loro magnetismo. Come un odore che avvicina, si fa sfiorare, ma sfugge alla vista, senso nominato della conoscenza, destinato alle certezze e alle rassicurazioni dello spirito. 

Il potere del magnetismo popola anche la stessa natura: sai a cosa serve un fiore? Esso permette alla pianta di sopravvivere e come lo fa? Seducendo gli insetti. Il profumo seduce, l’enigma attrae, nella dinamica tra luce e ombra, oscurità, disvelamento. Sboccia proprio qui un esile fiore notturno, solitario, protagonista e monarca della notte; forse non è per tutti, ma chi può avvicinarlo ne rimane stregato. Allo stesso modo il fascino è qualcosa che attrae, avvolge e avvicina, ma in fondo spaventa, perché lavora l’istinto e la razionalità che controlla e gestisce viene lasciata a tacere.  

Quanto la paura dell’attrazione smisurata possa essere minacciosa per la mente umana lo abbiamo imparato nel Medioevo, dove il terrore della fascinazione era tale da arrivare ad ardere in piazza ammalianti donne ribelli. La strega medievale aveva infatti una caratteristica molto chiara, che non era certamente la scopa, il cappello a punta o i bitorzoli sul naso: al contrario, era una donna dotata di una bellezza ammaliante, straordinaria, più intelligente della media e un potere seduttivo esagerato. Io mi immagino queste donne, innocenti bambine o matrone consapevoli, menti delicate e strateghe manipolatrici. 

Come non pensare al loro profumo. 

Nobile 1942 ci ha regalato una fragranza che parla di “una misteriosa capacità di conseguire effetti inconsueti e sconcertanti, non necessariamente per opera di magia vera e propria”. Malìa ci porta nella vita di una donna “che forse era solo troppo bella e intelligente per la sua epoca”, ma viene tacciata di stregoneria e condannata alla morte arsa sul rogo. L’unica persona che mostra un po’ di pietà per questa donna è il suo carnefice, offrendole una pozione narcotizzante come i suoi occhi. Pensiamo al seducente profumo di un osmanto sciropposo e fruttato accompagnato dall’apertura provocatoria di una maggiorana balsamica e penetrante. Il connubio tra il ponte e seducente osmanto, la maggiorana che inizialmente toglie riferimenti e riporta all’idea di spavento e paura, ricalca meravigliosamente l’immagine questa innocente strega bambina, potente ma inconsapevole. 

una tuberosa potente ed enigmatica

E se fosse sfuggita al rogo? Sarebbe potuta evolvere nella sue versione potente, deliziosa e additiva? Questa maturità di spirito non indossa più l’innocente osmanto, ma vede fiorire invece la regina della notte, con i suoi petali cerati e l’odore contrastante: canfora respingente e confettura di fragole dolce e ribollente. Troviamo le sensazioni di Tubereuse Criminelle di Serge Lutens, Baudelaire aveva ragione: bisogna restituire i fiori al male. Sui gambi alti talvolta anche più di un metro, i fiori di tuberosa emanano la loro fragranza in luoghi collocati in altezza. Come una lama sulla mola, lo zibetto aggiunge uno spigolo per affilare il suo splendore. Un profumo potente e spaventoso, che unisce una tuberosa meravigliosa e narcotica -la versione migliore di questo fiore che io abbia mai sentito- ad una miscela provocatoria di cumino e zibetto. L’apertura non è decisamente per beginners, ma il coraggioso che la accoglierà sulla pelle si ritroverà accompagnato da un floreale maestoso. 

una tuberosa verde e legnosa

Poi arriva il freddo, la strega acquisisce un gelo sepolcrale, non ne vuole sapere di urlare, ma arriva di notte, calma e silenziosa. Note verdi dalle erbe spontanee di un bosco selvaggio, angelica e semi di carota, si muovono su un silenzioso fondo nero e lucido come la bakelite: Nuit de Bakelite di Naomi Goodsir ha fatto il suo ingresso. Una miscela estremamente originale, intensa ma intima, può essere un lampo di luce nel buio, l’odore delle notti bianche di Dostoevskij. 

Clara goes to New York

Era da tempo che facevo la corte a D.S. & DURGA.
Devo dire che ho un certo feeling con i brand distribuiti in Italia da Beauty & Luxury.
Arrivati in Rinascente a Milano, sono volata ad annusarli, mi mancava un fico figo nella mia piccola collezione e mi innamorai subito di DEBASER.
I fondatori del brand David Seth e Kavi Moltz, un musicista e un architetto, sono estremamente eclettici e lanciano bombe olfattive alla velocità della luce.
Hanno proposto Pistachio poi Pasta Water e poi ancora Steamed Rainbow in pochissimo tempo.
Non appena al lavoro mi viene comunicato di andare negli States per una fiera, ho subito guardato dove si trovasse il loro Flag Ship Sotre.
Niente po’ po’ di meno che Soho!
Era una giornata splendida di fine Febbraio, Soho era piena di bar e locali in fermento.
Trovo subito il negozio e che dire: approccio assolutamente disinvolto e libero da parte dei commessi. Niente pressione nella vendita ne spiegazioni lunghe e spropositate, della serie: “You like it? Just take it.”
Così sono uscita con il mio Dabaser avvolto in una splendida shopper di cotone organico e mi sono infilata nel primo ristorante a mangiare un sano burger.